- Maren von Appen ha scritto:
Secondo me potrebbe essere semplicemente il senso civico di una persona che gli fa rinunciare a qualcosa perchè capisce che questa cosa possa essere dannosa per il suo vicino
Potrebbe……
La parola “potrebbe” implica una possibilità, ma sulla probabilità non offre alcun indizio. Il nostro mondo d’altra parte è tutto fatto di “potrebbe”. Tutto potrebbe succedere, anche le cose più improbabili, anche le cose meno positive.
E’ ovvio che se guardi te stessa vedi un grande senso civico, perciò ti appare strano che non possa essere il senso civico a regolare la convivenza pacifica. Però cara Maren mi sembra un po’ voler fare lo struzzo, perché tu hai visto più di tutti noi quanto siano diversi i sensi civici nel nostro piccolo territorio. Si va dal tuo senso civico all’estrema destra (prendo una parte a caso), fino a quello degli ortolani all’estrema sinistra, i quali hanno lasciato i “merdai” con l’amianto e tutto il resto giù per il fiume. Fra noi in Italia ci sono i medici di Emergency, i magistrati antimafia, che rischiano la vita, e ci sono i migliardari ridens che evadono le tasse, corrompono e spendono 20.000 € per ogni pieno dei loro yacht, e ci sono i mafiosi che arricchiscono commerciando eroina, cocaina, ecc.. A livello planetario potremmo osservare il senso civico di Mahatma Gandhi, e quello di Saddam Hussein che fece saltare i pozzi di petrolio in Kuwait, oppure quello di Hitler.
Insomma la gamma di sensi civici è bella larga, ed il senso civico di ciascuno di noi potrebbe essere lì in mezzo. Affidarci ad una funzione umana così aleatoria non mi pare affatto una buona idea.
D’altra parte bisogna partire dal rispetto della libertà, che non può prescindere dal rispetto della diversità. Diverse culture, diverse educazioni, diversi punti di vista, diversi stili di vita, diversi gusti e preferenze, diverse priorità, e soprattutto diversi codici genetici. Ciascuno può proporsi come modello, ma nella consapevolezza che siamo tutti animali.
Il concetto di legalità è alla base di una convivenza laica, rispettosa.
E’ il massimo di evoluzione dell’uomo, e della diffusione della consapevolezza di potersi autodeterminare.
Tutto quello che non si può fare deve essere regolato per legge, e quando sorgono controversie su piccole cose ci sono i giudici. Chi non rispetta la legge deve essere sanzionato, e lo stato impone la legge con la forza. Per quanto ne sappiamo funziona così, o in alternativa funziona peggio.
Sugli apetti generali la politica è il modo di decidere quale senso civico debba prevalere e diventare legge. Nel caso di cui parliamo la politica regionale ha deciso nel 1995 imponendo un regolamento che dice quale senso civico debba prevalere. Se non fosse condiviso si dovrebbe discuterne nei partiti e nelle associazioni, e proporre leggi alternative.
Non bisogna avere paura delle diversità. Penso che gli enduristi si debbano sentire liberi di vivere il loro mondo, a patto che ciò avvenga nel rispetto delle leggi vigenti.
- Maren von Appen ha scritto:
Secondo me ci possono essere delle situazioni in cui è giusto agire in modo "illegale"
Faccio notare che anche qui asserisci una possibilità, ma non dai alcuna informazione delle probabilità e delle condizioni necessarie perchè si avveri.
La cosidetta “disobbedienza civile” è una forma di protesta, ed è stata usata in varie occasioni ed in varie forme. Anche in questo caso il metro di giudizio è soggettivo. Qualcuno fumò hashcish in pubblico per protesta. Negli anni di piombo alcuni spinsero la disobbedienza fino ad armarsi, e non accettare più che ad armarsi in modo legittimo fosse solo lo stato.
Se associata ad una visione non violenta e “pacifista” la disobbedienza come forma di protesta può essere tollerabile. Il Mahatma Gandhi dimostrò quanto potesse essere potente. Però ho seri dubbi che si possa generalizzare. Rompere le vetrine o salire su una gru sono due forme di disobbedienza assai lontane fra loro, sono sicuro che su questo io e te concordiamo.
In ogni caso non vedo il nesso fra la disobbedienza civile e la necessità di fondare la convivenza civile sulla legalità. In fondo anche gli enduristi potrebbero organizzare gite domenicali sui sentieri di Medelana come forma di disobbedienza civile richiamandosi al loro senso civico, per salvare il loro mondo.