Alberto, dopo che avevi affermato:
“Se fossi convinto come Lei sulla coerenza della normativa in materia le assicuro che non sprecherei parole come "tolleranza" o "convivenza" e sicuro non verrei qui nel vostro "salotto" a metterci la faccia. Il tempo dimostrera' se la mia opinine in merito alla questione legale ha un senso oppure no. “
Ora la tua risposta alla domanda di maggiori dettagli diventa evasiva e vagamente minacciosa.
“La domanda che Stefano mi ha posto in merito alla legalità non credo vada affrontata in questa sede e con questi presupposti. La nostra struttura sociale prevede apposite sedi proprio per sopperire le mancanze di dialogo e soluzioni come potrebbe avvenire in questo caso.”
A parte l’arrampicarsi fra cavilli legali nell’interpretazione di sentiero o di strada, quali sono i presupposti che sconsigliano di spiegare le vostre ragioni per dire che la normativa in materia non è coerente? Cosa sono le soluzioni per sopperire la macanza di dialogo che le apposite sedi delle vostre strutture potrebbero adottare?
Ho visto che nel 2008 avevate il progetto di un ricorso al TAR contro i comuni di Castel d’Aiano e di Vergato, siete riusciti a fare qualcosa ? Oppure, come io suggerivo vi affidate alla via maestra dell’azione politica per ottenere una vera legalità, senza bisogno di tanti azzeccagarbugli come propone il Sen. Carrara nel seguente video?