DI CHE COSA SI PARLA ?

Interessante dibattito.

Si sta parlando di ecologia, di naturalismo, di rifiuti sparsi per le strade ed i sentieri, oppure si parla di libertà, di regole e di rispetto della legalità ?
Credo sia utile partire da alcune considerazioni oggettive:

1) la libertà di fare ciò che ciascuno desidera è un valore di primaria importanza, e molti motociclisti coltivano la loro libertà da tanti anni con passione.
2) la libertà di ciascuno interferisce inevitabilmente con quella degli altri. L’interferenza può diventare intollerabile a causa della densità di popolazione. Se a Medelana ci fosse solo Domenichini non ci sarebbe nessun problema. Vedi anche il seguente link http://marzaforum.forumattivo.com/t923-decrescita-infelice-o-felice#2343
3) la legge regionale vieta la circolazione delle moto nei boschi. Si può essere contrari e chiedere che la legge venga cambiata o cancellata, ma nel frattempo la si deve rispettare, specialmente se ci sono cittadini che chiedono venga rispettato un loro diritto. La legalità è un principio sul quale non si dovrebbe derogare.

Queste sono anche le ragioni addotte dal Sindaco nella sua “Comunicazione” del 20 Luglio 2011, riportata anche all'inizio di questo argomento per segnalare che i cartelli sono stati introdotti per buone ragioni. E la comunicazione del Sindaco non può essere sottovalutata!

CESARE ZECCA
Non sono d’accordo con le invettive di Cesare, la cui ammirevole cattiveria verbale nei confronti di alcune categorie di umani "negativi" contrasta con la sua (mal riposta) fiducia nella natura "positiva" di altre categorie di umani.
Non è una questione di dignità o di senso del limite che questi motoristi avrebbero perso. Non sono le persone ad avere perso il senso del limite, ma sono le distanze fra le persone che si sono accorciate senza preavviso. Così i motoristi si sono ritrovati a passare nei sentieri affollati, quando un tempo non ci si trovava anima viva.
Nemmeno sono d’accordo sui giudizi morali nel definire “approccio aggressivo, violento, inquinante”. Se un negozio offre una moto da cross, e relativo equipaggiamento, e la persona può permettersi l’acquisto, non vedo perché si debba giudicare chi acquista esercitando un suo diritto ed una sua preferenza. Se poi nei boschi non c’è anima viva e la montagna, sola e indisturbata fa quello che deve fare, cioè scivolare pian piano a valle, qual è il problema?
Però adesso i boschi si sono popolati di persone che passeggiano ed ammirano l’opera della natura. E la legge, fortuna loro, li difende. Tutto qua.

LEGALITA’ A TARGHE ALTERNE ?
A questo punto non si pone più il problema della buona o cattiva fede. Ma solo quello di legalità. Liberi di trasgredire la legge, ma questo diventa un problema etico e morale, e di ordine pubblico.
“Sulle strade e piste forestali e su quelle poderali ed interpoderali è consentito esclusivamente il transito dei mezzi motorizzati per lo svolgimento delle attività agro-silvo-pastorali” Art. 81
Alberto Gambarini (endurista), si difende accusando chi (come lui, per sua stessa ammissione) ha la passione dei viaggi in aereo e riversa nell'atmosfera tonnellate di sostanze inquinanti: “e che dire del piacere di una bella settimana bianca sulle Dolomiti, teatro di palesi deturpamenti per far spazio a piste per far divertire l'uomo” “Pensate veramente che l'Enduro provochi più danni di tante cose che VOI fate quotidianamente?”

Il punto che sembra sfuggire ad Alberto è che non c’è nessuna legge che vieti di viaggiare in aereo, o di andare a sciare. Invece le moto nei sentieri dell’oggioletta, del piantone, delle vaglie, di mazzagatti, di monte radicchio sono vietate per legge. Non è una differenza da poco.
La conclusione di Alberto finisce così per apparire come un auspicio che la nostra società si affidi alla tolleranza della illegalità.
Io sono convinto che i motoristi siano amanti della natura. Il problema è: sono anche amanti della legalità ?

Se si accetta il principio di legalità allora la discussione può passare sul piano della ricerca delle soluzioni che possano andare incontro alle esigenze di tutti; per esempio assegnando ed attrezzando un sentiero per il solo uso dei motoristi (se ce ne fosse le possibilità), oppure per correggere la legge. Senza questo punto di partenza sarebbe inutile discuterne.

E’ LEGALE OPPURE E’ ILLEGALE ?
Sandro Mascagni si richiama invece alla legalità, ed afferma che “l'enduro è uno sport riconosciuto e praticato agonisticamente in regola con il codice stradale in tutto il mondo,con campionati Italiani, Europei e Mondiali”
Questo mi sembra un approccio molto più giusto. Sandro pensa che l'enduro sia legale, quindi difende la tolleranza. In questo caso si tratta di discutere se è legale o no anche su quei sentieri!

MIA CONCLUSIONE
Anche Maren sembra partire da un giudizio morale e soggettivo, come se la legge vigente venisse in secondo piano. Per modificare una legge o regolamento regionale serve una volontà politica, di pari potere a quella volontà politica che ha istituito la legge e il regolamento vigenti. Queste sono le regole della nostra convivenza. Non è il massimo, ma in mancanza di idee migliori per ora è così.

Maren ha detto:
“credo che la democrazia non comprenda il diritto di alcuni a distruggere quello che è di tutti”.
Io avrei detto:
“credo che la democrazia non comprenda il diritto di non rispettare le leggi”


RIFERIMENTI DI LEGGE
REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE , PIANIFICAZIONE E AMBIENTE - PRESCRIZIONI DI MASSIMA E DI POLIZIA FORESTALE - L.R. 4 settembre 1981, n. 30; R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267; R.D.L. 16 maggio 1926, n. 1126; Approvate con la deliberazione della Giunta Regionale n.182 in data 31.05.1995,

http://www.ermesambiente.it/wcm/foreste/sezioni_laterali/strumenti/PMPF/download_pmpf/pmpf.pdf


Art 1 (PMPF_10): le competenze amministrative spettano alla Comunità Montana e alla Provincia; il compito di vigilanza spetta al CFS.

art. 81 (PMPF_45): - Transito dei veicoli a motore sulle strade e piste forestali e sulla viabilità poderale ed interpoderale.
“Sulle strade e piste forestali e su quelle poderali ed interpoderali è consentito esclusivamente il transito dei mezzi motorizzati per lo svolgimento delle attività agro-silvo-pastorali, di servizio e/o vigilanza, per il trasporto di materiale occorrente per la realizzazione di opere pubbliche e per la sistemazione idrogeologica, per attività di soccorso e di protezione civile, nonché ai proprietari ed affittuari di fondi edi case non raggiungibili altrimenti. La viabilità propriamente forestale dovrà essere chiusa.”
Art 82 (PMPF_45): Transito di veicoli a motore fuori strada.
Al fine di evitare l'innesco di fenomeni erosivi e di prevenire danni alla vegetazione ed al cotico
erboso, è vietato a chiunque di transitare con veicoli a motore nei terreni agrari, nei terreni saldi, nei terreni pascolivi, nelle aree forestali, lungo le mulattiere e/o i sentieri, per scopi diversi da quelli definiti dal primo comma dell' art. 81. E' parimenti vietato parcheggiare qualsiasi tipo di veicolo a motore nei terreni di cui sopra, anche se laterali alla viabilità di transito. Il parcheggio può avvenire, ove è consentito, sulla sede stradale o nelle aree appositamente predisposte ed attrezzate.